Corrado Pizzi, con il suo fuori tempo non voluto, porta a Gallipoli delle opere caratterizzate dall’inconsueta presenza del runner all’interno di spazi che non gli appartengono, in quanto è proprio lì, nei musei che il tempo pare essersi fermato.

La vita continua a correre e non ci resta che il tempo di uno sguardo veloce su quanto ci accade. Corrado Pizzi parte proprio da “quando l’arte si mise a correre”, l’arte degli anni ’70, pop, dinamica, immediata, semplice.

Pizzi e la Pop Art hanno in comune la banalizzazione degli eventi dovuti alla ripetitività delle azioni e, ancor più, alla ripetitività delle immagini di massa, che non sono l’oggetto o il personaggio, ma semplicemente il loro simulacro.

Così Pizzi oggi non ci parla di vite, di espressioni o di emozioni ma di immagini ripetute, di simulacri delle cose e della realtà: e tuttavia l’immagine dell’oggetto–in questo caso per oggetto intendiamo i runner- in questa società “è” l’oggetto stesso.

Quindi esasperare, come fa il Maestro, l’immagine senza volto dei suoi corridori cancellandone storia, sentimenti, pensieri, per restituirlo sotto forma di immagine del tempo.

 

Testo critico a cura di: Patrizia Romano

Coordinamento mostra: PATRIZIA ROMANO – ILARIO VIDEA

Direttore  Museo Civico: PAOLA RENNA